Maurizio Galimberti, Fotografo è venuto in visita alla Galleria d’Arte Milanese Deodato Arte dove sono esposte le sue opere fotografiche.
Ritrattista ufficiale del festival del cinema di Venezia, miglior fotografo-ritrattista italiano secondo il mensile Class nel 1999… Questi sono solo alcuni dei traguardi che Galimberti ha raggiunto nella sua lunga e prolifica carriera artistica, iniziata nel 1983.
Ma andiamo a scoprire qualcosa di più sulla sua tecnica e sulle sue opere…
La Tecnica di Maurizio Galimberti: Mosaico di Polaroid
Appassionato di fotografia sin dalla giovane età, oggi egli è conosciuto in tutto il mondo come l’artista delle polaroid.
La sua fama non si limita in Italia, bensì è estesa in tutto il mondo per aver inventato e promosso il genere del “mosaico di polaroid”: questo consiste in un collage di tante piccole polaroid, ritraenti ognuna un particolare diverso di uno stesso soggetto.
Accostando le fotografie, egli crea delle composizioni fotografiche dove è possibile cogliere l’essenza del soggetto nella sua interezza, vedendolo da angolazioni differenti.
Nel 1991 egli comincia una collaborazione con la Polaroid Italia, di cui diventa testimonial ufficiale.
I suoi scatti hanno documentato i suoi numerosi viaggi e hanno mostrato al mondo i dettagli dei paesaggi e delle città che ama profondamente, come Berlino, Venezia e New York.
Inoltre ha avuto il privilegio di ritrarre star del cinema, della musica e personaggi contemporanei di rilievo come Lady Gaga, Michele Trussardi, Robert de Niro, il cardinale Angelo Scola e Johnny Depp, con l’immagine che poi divenne la copertina del mese di settembre 2003 del prestigioso magazine “Time”.
Christo Galimberti
Da citare assolutamente sono i suoi Ready Made, realizzati prendendo, come punto di partenza, i progetti dell’artista Christo.
Qui, Galimberti immortala con le Polaroid i progetti di “impacchettamento” di edifici dell’artista bulgaro e di sua moglie Jeanne-Claude, famosi in tutto il mondo per le loro installazioni di Land Art. Egli accosta a delle cartoline firmate una polaroid raffigurante un dettaglio della stessa, personalizzandolo con timbri e disegni. Ciò che ne deriva è assolutamente inimitabile: una vasta serie di pezzi unici, assolutamente caratteristici, capaci di cogliere con un solo sguardo l’essenza di due artisti diversi.
I mosaici di Maurizio Galimberti sono ritmo, movimento, emozione. Grazie ad essi, l’artista racconta di una realtà in continua tensione tra il particolare e il totale, e riesce inspiegabilmente a trasmettere un senso di equilibrio, nonostante tutto sia scomposto. Attraverso le sue opere egli non si limita a ritrarre un luogo, un monumento o una persona: vuole raccontare delle storie, catturare delle emozioni e ci insegna a guardare il mondo con un’altra prospettiva.
“L’instant Polaroid Artist”, appellativo con cui ama definirsi Galimberti, è sempre rimasto fedele alle Polaroid e alla fotografia analogica. In un’intervista al blog di fotografia clickblog egli ha dichiarato:
Non amo il digitale perché comunque il risultato è molto freddo. Io amo la materia, che sia bianco e nero o colore. Amo i bianchi e neri belli pieni, belli pastosi, con i bianchi non bruciati. Amo il colore materico, caldo. Il digitale queste cose non te le dà. Non amo la postproduzione del digitale perché crea immagini troppo perfette, dove uno si fa la domanda e si dà anche la risposta.
Che dire, quindi? Non ci resta che ringraziare questo meraviglioso artista, in attesa della sua prossima piacevole visita. Nel frattempo ci gustiamo i suoi capolavori, che da trent’anni non smettono di emozionarci.