Le Corbusier

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    Biografia di Le Corbusier

    Le Corbusier, all’anagrafe Charles Edouard Janneret, è forse il personaggio più importante e influente nel mondo dell’architettura del XX secolo.

    Le Corbusier è nato in Svizzera, anche se considererà sempre come terra natale la Francia.

    Entra giovanissimo nella scuola di arti applicative della cittadina natale dopo aver dimostrato un innato senso artistico e poi viaggia tra l’Italia e l’Austria, dove frequenta la scuola di J. Hoffman.

    Questi viaggi permettono a Le Corbusier di arricchire il suo bagaglio personale e lo fanno appassionare profondamente al mondo dell’architettura.

    Si trasferisce a Parigi nel 1917 e si avvicina all’arte cubista a fianco di personaggi del calibro di Picasso e Braque.

    Le Corbusier è fondatore nel 1920 della rivista l’esprit nouveau che guida per 5 anni.

    Due anni dopo aprì uno studio di architettura a cui si dedicherà finchè fu in vita.

    A Parigi oltre a dedicarsi all’architettura, si dedica allo studio dell’arte moderna.

    Viene osteggiato da subito dagli accademici per il suo punto di vista così rivoluzionario e verrà conosciuto a livello mondiale per la traccia che lascia con le sue teorie architettoniche.

    Le Corbusier espone al Salon d’Automne il quello che diverrà il punto di forza per i suoi successivi studi in urbanistica, il progetto “Città per Tre Milioni d’Abitanti“, che sarà uno dei capisaldi per i futuri studi urbanistici.

    L’artista nel 1927 ha vinto il 1° premio del concorso per la progettazioneo dell’edificio della Lega delle nazioni di Ginevra.

    Nel anno 1936 a Le Corbusier spetta la progettazione della sede del Ministero dell’educazione del Brasile a Rio de Janeiro.

    Nel 1944 l’artista torna a Parigi e nel 1946 si trasferisce a NYC, dove il talento di Le Corbusier viene pienamente affermato.

    Le Corbusier è morto nel ’65 ad agosto, in Costa Azzurra a Roquebrune.

    I 5 Punti di Le Corbusier

    Verso una architettura” è una raccolta di saggi che viene pubblicata nel 1923 e contiene tutte le teorie dell’autore in campo architettonico e anche i nuovi linguaggi dell’architettura moderna.

    Nel libro l’artista dà una sua personale definizione di quello che è secondo lui l’architettura, ossia: “l’architettura è un gioco sapiente e meraviglioso di volumi composti sotto la luce”.

    Questo contributo di Le Corbusier è ritenuto il libro di architettura di maggior importanza della prima metà del ‘900.

    Con i suoi 5 punti Le Corbusier va a sintetizzare anche quelli che sono i capisaldi alla base dell’architettura moderna, ossia:

    1. Pilotis (i pilastri): l’immobile viene elevato dal terreno mediante delle colonne in calcestruzzo in quanto deve sovrastare la natura. Questo conferisce leggerezza alla struttura e sfruttando l’area sottostante.
    2. Toit terrasse (terrazzo): per permettere all’uomo di contemplare la natura, vengono posti terreno seminato e piante tra i giunti delle lastre di copertura.
    3. Plan libre (pianta libera): è possibile grazie alla creazione di uno scheletro portante in cemento armato, permettendo così all’architetto di costruire in piena libertà, dal momento che nessun piano è vincolato all’altro.
    4. façade libre (facciata libera): struttura che permette di creare liberamente la facciata dell’edificio senza murature strutturali.
    5. Fenetre en longueur (finestra a nastro): dona maggiore illuminazione agli spazi interni e consente di uniformare l’interno con l’esterno con un contatto diretto tra le parti.
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