Luciano Padella, in arte Settempedano, è nato a nella cittadina marchigiana di San Severino Marche nel 1942 ed ha iniziato giovanissimo l’attività nel suo paese di origine.
Dipinge da sempre, non ha avuto maestri, ne seguito alcun filone o moda. Realizza le sue opere con immediatezza, con slancio, fantasia e vitalità; la sua tavolozza propone una policromia vastissima che stupisce e avvince. E’ stato un irrequieto girovago che ha viaggiato per diletto e per lavoro in tutto il mondo con particolare predilezione per la città di Parigi, da sempre punto di riferimento per gli artisti di tutti i paesi. La sua è la storia di un uomo che ama visceralmente la propria terra alla quale è rimasto sempre legato anche durante il lungo soggiorno milanese.
Settempedano partendo da una prima esperienza post-cubista con riferimenti a Braque e Juan Gris, se ne è poi distaccato totalmente indagando sempre più la realtà e traendo ispirazione dalla natura e dalla sua terra marchigiana.
Ha tenuto la sua prima mostra giovanissimo a Milano al Palazzo Reale nel lontano 1973 e successivamente in tutta Italia. Le sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private.
Critiche
Colline come dune e in lontananza il mare. A perdita d’occhio erba e fiori in un intreccio soave, come un abbraccio dove la mano dell’uomo ancora non è giunta e la natura si abbandona agli elementi, al sole, al vento, si lascia andare, cresce nel suo ordine primordiale sconfinato.
Ognuno di noi ha un paesaggio simile scritto nel proprio cuore. E’ un paesaggio dell’anima, un paradiso perduto che Settempedano filtra pazientemente decantando sensazioni e colori quasi a voler mimetizzarsi nel paesaggio. L’artista è solo di fronte al vero, sa che dipingere è osservare ed approfondire ma sa che ogni circostanza diventerà nuova vibrazione. Così si alternano nella pittura di Settempedano momenti più squisitamente analitici in cui il pittore confronta direttamente con il paesaggio ogni particolare forma o riverbero del colore con altri momenti di sintesi in cui le sensazioni cromatiche divengono evocative.
(Antonino de Bono)
Deodato Arte Applicata
Settempedano è alla ricerca della realtà e dopo una vita in pellegrinaggio ritorna alla sua terra di origine . La ricerca della realtà va letta come una ricerca della verità e chiave di uscita dalla non comprensione. Settempedano è un puro, e quindi il dubbio e la non comprensione lo hanno a lungo accompagnato. Anche il ritorno alla terra di origine non è casuale, rappresenta un ritrovare il capo della matassa. Tuttavia dubbio e terra di origine non bastano, a lui serve un percorso, una direzione: la pittura per lui, ora, è proprio questo. Luciano è un uomo coraggioso e grintoso e l’esplosività delle forme e dei colori ne è la dimostrazione. Ama dipingere i campi sconfinati e le querce più che le figure (che dipinge in modo divino), ancora a dimostrazione che il punto di inizio è ciò che a lui serve ora.
Settempedano diverrà sicuramente un nome importante nello scenario culturale europeo perchè il suo percorso è profondo ma al contempo altamente intellegibile e la sua tecnica eccelsa.