Blog

“Sopra le righe”: l’Arte come mezzo di Provocazione.

Uno sfregio al politically correct, quasi uno schiaffo; un messaggio chiaro, diretto, senza giri di parole: è l’arte “sopra le righe”, che non teme giudizi e canzona tabù e convenzioni di ogni genere.

Una tendenza intrinseca dell’arte, che cerca di ribellarsi da sempre alla sua condizione; un primo, chiarissimo esempio fu quello dell’Olympia di Manet

FRANCE - CIRCA 2002: Olympia, 1863, by Edouard Manet (1832-1883), oil on canvas, 130x190 cm. (Photo by DeAgostini/Getty Images); Paris, Musée D'Orsay (Art Gallery). (Photo by DeAgostini/Getty Images)
Edouard Manet – Olympia

Lo scandalo del nudo (l’opera risale al 1863), dello sguardo provocatorio di Olympia, e del regalo floreale che una serva le porge, senza chiarirne la provenienza: Manet giocò con il sottile confine tra volgarità e pudore dell’epoca, creando un’opera volutamente provocatoria, ma che oggi ricordiamo come traguardo della Storia dell’Arte.

150 anni dopo, la sua versione moderna attraverso l’opera in Vectorial Art di Tomoko Nagao:

Tomoko Nagao - Venus_with_pasta, 100 x 70 cm; disponibile presso la Galleria Deodato Arte
Tomoko Nagao – Venus with pasta, 50 x 70 cm; disponibile presso la Galleria Deodato Arte

La provocazione non è più la nudità, ma la decontestualizzazione del soggetto e l’inserimento di innumerevoli packaging e marche note, quasi ad evidenziare l’ossessione moderna.

Un’altra celebre, grande provocazione fu quella del moderno Marcel Duchamp, esponente della corrente surrealista e concettuale, che con l’opera L.H.O.O.Q. si divertì a distruggere uno dei miti artistici più consolidati e idolatrati.

Marcel Duchamp - L.H.O.O.Q.
Marcel Duchamp – L.H.O.O.Q.

La famosissima Gioconda diventa così uno scherzo, una barzelletta: “L.H.O.O.Q.”, ovveroElle a chaud au cul”. Un gesto “liberatorio”, sdrammatizzante, ironico, crea così un’opera d’arte inedita, al di là del costume e delle regole.

Un salto nel tempo di quasi cent’anni ci porta ad Ugo Nespolo, e alla sua chiara provocazione: il Vaffa…

Ugo Nespolo - Vaffanculo (blue)
Ugo Nespolo, Vaffanculo (blue), 37×35 cm; disponibile presso la Galleria Deodato Arte

«L’arte è sempre stata la testimonianza del proprio tempo, a volte l’anticipatrice. Oggi – aspetto che qualcuno mi smentisca – è stata messa in un angolo buio e comandata solo dal mercato, dalle imposizioni di pochi collezionisti che, spesso, si limitano a speculare quando non a riciclare il denaro guadagnato in nero. E, allora, accidenti: “Vaffa”».

Ugo Nespolo

Ugo Nespolo - Vaffanculo (red)
Ugo Nespolo, Vaffanculo (red), 70×75 cm; disponibile presso la Galleria Deodato Arte

Un gesto irriverente motivato da una necessità di opposizione; sembra essere lo stesso obiettivo che muove Maurizio Cattelan con il suo L.O.V.E. (Il Dito).

maurizio_cattelan_l-o-v-e_w800_021221
Maurizio Cattelan – L.O.V.E.

Una mano impegnata in un saluto fascista ed privata di tutti gli arti tranne che del dito medio, posizionata davanti alla Borsa, uno dei più noti esempi di architettura del Ventennio fascista nella città di Milano. 

 

Did you like this? Share it!