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f**k you | Maurizio Cattelan

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Maurizio Cattelan in una delle sue sculture autoritratto

Maurizio Cattelan nasce nel 1960 a Padova. Quando compie diciotto anni va via di casa in cerca di indipendenza e fa diversi lavoretti, per poi abbandonare il mondo del lavoro “normale” definitivamente nel 1984. Lascia l’anno dopo Padova e si sposta per cinque anni a Forlì, dove vive di rendita e inizia a produrre. La sua carriera artistica prende avvio quindi a metà degli anni Ottanta quando inizia a costruire degli oggetti funzionali, dei disegni o delle foto. 

La sua formazione artistica è da autodidatta e si imposta su una linea ironica e provocatoria che lo accompagna fino ad oggi.

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Maurizio Cattelan, Untitled, 1986

Uno dei primi lavori che realizza è Untitled del 1986, ovvero una tela con tre tagli che formano la lettera “z” di Zorro. Ready-Made duchampiano che riprende le tele tagliate di Lucio Fontana, quasi come fosse un manifesto d’artista: l’opera sembra dire sono italiano, ironico e concettuale. Elementi che si ritrovano anche nell’opera Stadium del 1991, presentata durante la grande mostra collettiva  Anni 90 a Bologna: consiste in un tavolo da calcio balilla dalle dimensioni sproporzionate, ovvero con undici postazioni per ogni lato. In occasione della mostra l’artista ha schierato due squadre reali, da un lato undici italiani del Cesena, dall’altro la AC fornitore sud, che lui stesso aveva creato sempre nel 1991 e che era formata da giocatori senegalesi.

Ho pensato quale fosse la cosa più popolare in Italia e ho utilizzato il calcio per veicolare, attraverso un principio semplicissimo, il fenomeno emergente degli extracomunitari. Li ho fatti giocare delle partite dove io ero allenatore e presidente della squadra. L’idea di fare il biliardino extralungo (Stadium, 1991), dove tutta la mia squadra di extracomunitari poteva affrontarne una italiana, è venuta dopo l’invito alla collettiva Anni 90. 1

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Stadium, 1991

Viene fuori fin da subito una critica che si pone sempre in bilico tra lo sfottò super partes e il suggerimento politico-sociale. Alla Biennale di Venezia del 1993 vende il suo spazio ad un’agenzia pubblicitaria, nel 1999 attacca il suo gallerista al muro con dello scotch (A Perfect Day) e nello stesso anno realizza la scultura che egli stesso afferma avergli concesso di entrare a far parte del sistema: La Nona Ora. Del 2001 sono altre opere celebri, come l’Hitler inginocchiato e l’insegna di Hollywood a Palermo.

Molte altre sono le operazioni artistiche di Cattelan che hanno fatto discutere sia all’interno del mondo dell’arte che al suo esterno. Esempio emblematico tra queste il dito medio in piazza Affari a Milano.

L.O.V.E. (2010)

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L.O.V.E. di Maurizio Cattelan in Piazza Affari a Milano, di fronte all’edificio della Borsa

 

Alla Deodato Arte puoi procurarti il multiplo del carillon di L.O.V.E.

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Maurizio Cattelan, L.O.V.E. Carillon

 

 

 

Approfondisci la vicenda dell’opera L.O.V.E. qui

 

NOTE

1 Caroline Corbetta, Maurizio Cattelan. Back to the Future #02, in www.klatmagazine.com. Pubblicazione sul sito web delle interviste apparse sul magazine cartaceo dal 2009 al 2011. In questo caso l’intervista risale alla primavera del 2010.

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